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Pubblicato per la prima volta nel 1951 presso Neri Pozza, "Il ragazzo morto e le comete" - "un libro lirico e cubista (cioè romantico) sull'amicizia tra due ragazzi, al tempo dimenticato del tramonto e della fine dell'Occidente", come ebbe a scrivere Parise - sorprese critica e pubblico al suo apparire per il carattere fortemente innovativo della sua prosa e della sua struttura narrativa. È la storia di un ragazzo fisicamente morto ma "non morto del tutto" che rivive tra sogni e incubi la sua giovinezza in una piccola città in disfacimento. Ed è la storia del suo amico Fiore che non smette di cercarlo per un ultimo saluto, sino a rintracciarlo, prima di perderlo per sempre in una notte di nevischio in riva al mare. Un romanzo di "geniale impurità... sospeso tra storia e fiaba, incanto e grottesco, allucinazione e macabro, vita e morte" (Ermanno Paccagnini).