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Cornovaglia, metà Ottocento. Flotence Buckley nasce a Braggenstones, un piccolo villaggio di contadini, unico nastro verde in una distesa di brughiere paludose, spazzate dal vento e dalla pioggia. Venuta al mondo in una notte carica di funesti presagi - la madre muore nel darla alla luce - Florrie cresce con la saggia Nan, ricevendo in dono dalla sorte la singolare capacità di percepire distintamente i sentimenti altrui e di riuscire a prevedere in qualche modo gli accadimenti. Divenuta una tredicenne alta e snella come una giovane betulla, in un tiepido settembre le viene offerta la possibilità di guadagnare un po' di denaro lavorando come cameriera al ricevimento di Mr e Mrs Beresford di Truro. La ragazza accetta con entusiasmo, attratta dall'idea di affacciarsi a un mondo completamente sconosciuto. Mentre osserva rapita quell'universo di luci e colori in cui si muovono affabili gentiluomini e nobildonne raggianti di gioia, la sua attenzione viene catturata da due giovani uomini. Uno ha il sorriso gentile, i capelli dorati e limpidi, occhi castani simili ai laghetti nelle brughiere. L'altro è imbronciato, con il volto pallido nascosto da un ciuffo di capelli fini e lisci come seta. Sono i fratelli Grace, Sanderson e Turlington, eredi di una delle famiglie più ricche e discusse di Inghilterra. Qualcosa suggerisce alla ragazza che l'incontro con i Grace non è stato affatto casuale, un presentimento che non l'abbandona fino al giorno in cui Nan, sentendosi vicina alla fine della sua vita, decide di rivelarle un segreto a lungo taciuto: Florrie è una Grace. Sua madre, Elizabeth, veniva da Londra e apparteneva a quell'influente famiglia, distintasi, negli anni, per la bellezza, la temerarietà e la fortuna sfacciata dei suoi membri. Orgogliosi e litigiosi, i Grace hanno per capostipite il temibile Hawker Grace, detto Lucifero. L'uomo che, anni prima, ha ripudiato e diseredato sua figlia Elizabeth, colpevole di essersi innamorata di un giovane di umili origini.