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È noto che il "dramma sublime" che si svolge sull'"eterno teatro della storia" (Walt Whitman) non è animato soltanto da nobili ideali e gesta eroiche; spesso è fatto di azioni mediocri, persino ignominiose, così come di menzogne e raggiri, infamie e follie. Non altrettanto noto è il ruolo che giocano nel "dramma della storia" le passioni amorose. L'amore, infatti, non muove soltanto il sole e l'altre stelle, ma anche la storia degli uomini, trascinandola spesso lungo le vie tortuose e cieche della passione o su quelle dritte e linde del sentimento. In questo libro Gilbert Sinoué narra di alcuni grandi amori che hanno letteralmente determinato il corso della storia in un verso piuttosto che in un altro. Dalla passione di Dom Pedro per Inés de Castro, che si concluse con l'assassinio di quest'ultima e una guerra che fu sul punto di devastare il Regno del Portogallo, alla storia d'amore tra Nehru e Lady Mountbatten, che rese possibile la conquista dell'indipendenza dell'India in una maniera molto meno conflittuale del previsto; dall'amore di Lady Hamilton per Nelson, che la spinse a intercedere presso Maria Carolina e a fare in modo che l'ammiraglio non soccombesse con la sua flotta nella baia di Abukir, ai tormenti del cuore di Edith Piaf, che impedirono a Cerdan di affrontare Jake La Motta, Sinoué mostra come tutti i frammenti che compongono l'universo siano uniti tra loro e sia sufficiente "modificarne uno perché tutti quelli a esso collegati risentano di tale cambiamento".