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Il 17 ottobre 1975 fa la sua comparsa nelle edicole americane un numero speciale di "Esquire" che mostra in copertina la foto di profilo di un Truman Capote grasso e pallido, e una didascalia che reclamizza l'ultimo, attesissimo racconto dell'acclamato autore di "A sangue freddo". Titolo: "La Côte Basque 1965". Capote si è incamminato da tempo lungo la china dell'autodistruzione. Quasi costantemente in preda all'alcol e alle droghe, è soltanto una smorta controfigura del trentenne dagli occhi pieni di passione e inquietudine che sedusse il bel mondo newyorchese vent'anni prima. Su quel mondo, che lo ha tacitamente messo da parte, posa ora la sua astiosa penna, narrando del santuario che ne è al centro e che ha le sue vestali nei Cigni della Quinta Strada: Babe Paley, Slim Keith, Gloria Vanderbilt, Pamela Harriman, le regine dei cocktail, delle feste di beneficenza, dei party più esclusivi, dei dinner e dei lunch alla Côte Basque, il ristorante dove, appunto, pranzi e cene sono diventati un appuntamento imprescindibile della mondanità newyorchese. Il racconto di "Esquire" muove da un incontro alla Côte Basque in cui i Cigni della Quinta Strada si lasciano andare a inattese confessioni e riprovevoli giudizi.