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I lineamenti del viso rigidi e ritoccati, le dita ossute che stringono una rosa bianca artificiale sopra un cuore che non batte più: così Eleanor Melrose appare per l'ultima volta a suo figlio Patrick. Un figlio al funerale della madre diventa, è noto, una figura dominante. Dopo il doveroso omaggio alla bara, la processione di parenti e amici termina puntualmente al suo cospetto. Hanno tutti ben visibile sul volto l'impatto psicologico della ricchezza ereditaria; il desiderio furioso di sbarazzarsene e quello altrettanto furioso di tenersela stretta; l'intimo senso di superiorità e una segreta vergogna. Patrick Melrose ha cercato una via di scampo nei suoi anni furiosi. Dopo la morte del padre, tuttavia, la fine della madre lo chiama ora a sciogliere l'ultimo, definitivo legame con il passato. Ha creduto che Eleanor fosse anche lei vittima della tempestosa malignità di suo padre. Ora però gli appare chiara una verità più profonda e crudele: lui, il figlio che il padre ha ferito per sempre un giorno, è stato solo un mero strumento nella relazione sadomasochista tra i suoi genitori, una mera estensione del desiderio di Eleanor di essere umiliata dal marito. Può ora la morte di Eleanor recidere il cordone ombelicale che lo tiene avvinto ai fantasmi della sua infanzia? Col lascito di due virgola tre milioni di dollari sfuggito alla furia dissipatrice di Eleanor, Patrick Melrose può andarsene finalmente libero per il mondo e smettere di vagare nel labirinto del suo inconscio?