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K.V. Shankar Aiyar è un manager di successo. Gurucharan Ray è un suo amico cinquantenne, che K.V. considera come un suo discepolo nell'arte di arricchirsi nella nuova India. In realtà i pensieri di Gurucharan sono molto distanti dalla generale euforia innescata da un PIL in vertiginosa crescita. Spedito in missione dall'azienda in una remota regione, un giorno Gurucharan scompare. Unica sua traccia, i suoi diari che K.V. si vede recapitare. Pagine in cui Gurucharan esprime un profondo disagio dinanzi alla distanza, che si fa sempre più grande, tra chi detiene il potere e chi lo subisce in India. Bhatta, un giovane uomo che ha cambiato mille lavori, è stato un ragazzo inquieto e tormentato attratto da Gurucharan. Per lui Gurucharan ha sempre rappresentato una possibilità di salvezza dalla schiavitù del lavoro e del benessere a tutti i costi. Un giorno Bhatta viene a sapere della morte improvvisa di Gurucharan; si reca nella regione in cui l'amico si era ritirato e scopre l'intenzione di fondare un grande villaggio utopico nella Valle dei Fiori, nei pressi di Hemkund. Un progetto nel quale lui stesso avrebbe dovuto avere un ruolo. Ma il tempo ha mutato le cose: Bhatta è diventato il padrone di una galleria d'arte di successo. Nel suo animo, il senso di una qualsivoglia redenzione si è affievolito fino quasi a scomparire. Adesso, di fronte a sé, vede soltanto i fulgidi bagliori della Shining India. L'India dei sogni sorti sul cimitero del mondo antico.