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"Io, Mario Gardini" racconta la storia di un uomo di successo che ha i tratti tipici della Romagna: dedizione al lavoro, spirito di sacrificio, intraprendenza e lungimiranza, capacità di amicizia e di relazioni, gusto dell'ospitalità e della festa, gioia di vivere e senso della famiglia. Mario Gardini, classe 1935, appartiene ad una generazione singolare, nata in condizioni di vita simili a quelle dei secoli precedenti, che ha dovuto fare più volte i conti con il mondo che cambiava vorticosamente. Chi non ha vissuto quell'epoca deve provare a comprendere l'animo di giovani che avevano visto le condizioni non solo di povertà, ma anche di umiliazione dei propri genitori, e che quindi desideravano per sé e per i propri figli una vita migliore. Con pochi mezzi, ma con tanta creatività e impegno, tanti di loro si sono messi in gioco e hanno creato un diffuso benessere. Storie come queste sono esemplari perché documentano che ciò che c'è non c'è sempre stato, ma ha come origine un "io" che non si è perso nel lamento o nella rassegnazione, non ha alternato noia e sballo: si è messo al lavoro, pazientemente e tenacemente.