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Il centenario dell'entrata nella prima guerra mondiale dell'Italia costituisce un'occasione per una riflessione sul tema della guerra e dell'umanità dei popoli che vivono le guerre, in uno scenario mondiale che ne è segnato drammaticamente come quello odierno. Tra i tanti punti di vista con cui si può guardare questo evento vi sono i canti della grande guerra, che sono giunti a noi a testimonianza di un cuore più grande della guerra. Nei canti, anche i più tristi e drammatici, non vi è traccia di recriminazione e di disperazione, ma anzi un senso di compassione e di speranza. In essi sentiamo vibrare nostalgia, malinconia, avvertita mancanza o lontananza di qualcosa o qualcuno che colmi il cuore umano. La semplicità delle esperienze umane consegnate ai canti più belli giunge a questo vertice di attesa, all'espressione del bisogno costitutivo del cuore umano. Nella dimensione musicale, il presentimento della reale profondità del desiderio umano e di una possibile pienezza si fa esperienza.