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L'attrattiva destata dalla bellezza di Santa Maria della Piazza ha mosso alcuni amici a chiedersi: perché le cose sono? Perché i nostri avi hanno costruito questo edificio? Di quale Bellezza è segno? Che cosa indica? Hanno interrogato le pietre scoprendo con stupore che esse conservano la memoria di Ancona, fin dalle sue origini, e che questa chiesa, originalmente intitolata a santo Stefano e ben nota a sant'Agostino d'Ippona, custodisce una straordinaria storia, da riscoprire e da rivivere. «Mi piace pensare - scrive monsignor Menichelli nella prefazione - che questo libro non offra solo un po' di storia d'arte, ma diventi "libro di ancoraggio", di "solidità" per i nostri giorni».