Tab Article
Enrico Zanotti, classe 1964, avvocato, politico, marito, padre, amico. Uomo. Nel segno della capacità di guardare negli occhi gli avversari, senza mai cadere nel vezzo ideologico, Zanotti nel Consiglio comunale di Ferrara è riuscito a indicare una prospettiva possibile, un percorso buono per tutti. Lì, tra la piazza e i luoghi del potere, Enrico ha iniziato a spendere la propria vita, lì ha scoperto la città, è diventato adulto, ha tastato con mano il realismo della polis. Undici anni spesi dentro il Palazzo, sempre in minoranza, ma creando i presupposti per essere riconosciuto come un amministratore all'opposizione. Bene comune, capacità di sintesi e una prospettiva di lunga gettata, in anticipo sui tempi, all'avanguardia anche rispetto alla polis dei giorni nostri: così uno strano cristiano è riuscito a far breccia nell'anima di un popolo, nel cuore di uomini e donne che sedevano su fronti opposti. A distanza di dieci anni dalla sua scomparsa, vivono dentro le sue intuizioni le opere di oggi, nate nell'ambito della Fondazione che porta il suo nome. Queste pagine, dense e coinvolgenti, ci raccontano di una modalità di relazioni nuova per l'agire politico, il vissuto quotidiano, la società civile.