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"Catullo definiva i suoi versi immortali e bellissimi 'nugae', cosucce; il nostro autore definisce "pinzillacchere", inezie, questi suoi piacevoli racconti. Parole... parole per descrivere contenuti diversi, attraverso narrazioni di breve estensione; parole attraverso le quali il mondo interiore del nostro autore si estrinseca in una costellazione di immagini all'insegna del fantastico o del realistico..." (dalla Prefazione)