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Due racconti. "Oggi ho ricevuto una lettera inconsueta che giro e rigiro, leggo e rileggo. È una missiva di approccio e mi chiede se ho interesse a "cambiare alloggio", proseguendo l'attuale attività in un settore un po' diverso: sempre gomme, che sono la mia specialità, ma di un tipo che la lettera classifica "del futuro". Chi scrive si augura che io sia incuriosito e che mi faccia vivo; così, per vederci. Incuriosito lo sono e mi dico quasi subito che non succede niente di male se vado a vedere; chi mi scrive ha certo usato una definizione attraente: "del futuro"...". "Un giorno del 2005 incontro per strada, senza riconoscerlo subito, anche per la trascuratezza degli occhiali mai sul naso, Carlino, mio ex allievo e figlio di uno dei miei scomparsi maestri del lavoro. Suo padre, una dozzina d'anni più di me, aveva una gran qualità e un altrettanto grande difetto: sapeva come insegnare le cose con ineguagliata efficacia ma non sapeva come arrestare la propria tendenza all'alcool, che gli inviava segnali sinistri...".