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"Mimosa", "Gelsomino": dietro i gentili nomi floreali si nasconde una drammatica realtà: le sale chemioterapiche del reparto oncologico femminile di un grande ospedale. È lì che può decidersi, per una donna, l'inverno definitivo o una nuova primavera; è lì che si impara, dal dolore e dalla malattia, quanto la gioia di vivere non sia mai cosa da dare per scontata. Ed è lì che la protagonista ripercorre, passo dopo passo, le intense tappe dell'improvvisa e difficile malattia della sorella, senza lasciarla sola, in una continua altalena tra speranza e disperazione, paziente sensibilità e stizzita rabbia, generosa e incondizionata partecipazione alle sofferenze altrui e riflessione costruttiva sulla propria vita.