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«Questa raccolta piace perché il percorso poetico di Puma conosce gli slanci d'un cuore che sa sperare e stupefarsi, cogliere i valori etici della solidarietà, intrecciare armonie e ricordi, emozioni e silenzi, caducità ed eternità. Il registro linguistico possiede una sua originalità e una nomenclatura che germina costrutti metaforici radicati nell'humus religiosa del poeta e nel bisogno di affidare alla fede le stimolazioni dell'intelligenza creatrice». (Domenico Pisana). «La poesia di Pippo Puma è essere: l'essere preghiera, per dirla alla Vito Mancuso. Innumerevoli sono gli spunti meditativi che il lettore ricava e riceve dalla lettura di questo suo ultimo libro. Si viene sempre toccati dai versi non arzigogolati; una sorta di grazia lirica permea il procedere della narrazione poetica: "facile" e pur tanto complessa nelle questioni di fondo che pone; feconda e felice, anche quando si celano particole d'immane dolore, in quanto dedita e mai rassegnata». (Alberto Figliolia). «Per Padre Maria Turoldo il cammino poetico religioso è stato mistico, tormentato, gridato, per Giuseppe Puma è stato un richiamo gioioso, riposante, sereno. In uno c'è la visionarietà del mistico, nell'altro l'appagato abbandono». (Angelo Gaccione)