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Nel IV secolo a.C., il principe greco Pitea conduce un'esistenza felice a Massalia (l'odierna Marsiglia). È un sovrano duro ma giusto e onesto, amato dalla gente e dalla sua famiglia. Ma proprio mentre passeggia insieme alla moglie Niobe e alla figlioletta Cloe al di fuori delle mura cittadine, un inaspettato rapimento stravolge per sempre la sua vita. Pitea viene trascinato nella lontana Taranto, dov'è costretto prima a lottare fino alla morte in sanguinosi combattimenti contro guerrieri forti e disperati come lui, e poi ad accettare il temibile patto che gli viene imposto da Fedro, il tiranno della "perla della Magna Grecia". Fedro vuole riconquistare il favore dei tarantini rintracciando la giovane Patusa, figlia del grande e indimenticato governatore Archita, che anni addietro è stata venduta dagli iapigi a misteriose tribù celtiche sulla lontana isola di Albione. E solo un eroe come Pitea può riuscire a riportarla a casa. Ha inizio così un viaggio epico e avventuroso per mari e contrade inesplorate. Pitea dovrà superare il ferreo controllo dei cartaginesi sui mari e attraversare le colonne d'Ercole: un'impresa che sarebbe ardua anche per un eroe omerico, ma che Pitea non può rifiutarsi di tentare se vuole riabbracciare la moglie e la figlia.