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Secondo Émile Durkheim il suicidio non è semplicemente un fenomeno individuale ma un problema sociale che riguarda tutti: perché lo si fa? C'è una differenza tra il numero di uomini e di donne che compiono il gesto? Esistono legami con le malattie mentali? E con le religioni e i periodi di crisi politica? Come cambia il numero di suicidi tra le diverse regioni europee? Il suicidio è uno studio che ha precorso i tempi, ancora in grado di restituire tutta la complessità e la multidisciplinarità di un tema che ci riguarda da sempre. Ne L'educazione morale invece il padre della sociologia si domanda se e come sia possibile una scienza morale laica che sostituisca del tutto quella religiosa, fino a individuare nella disciplina il collante della comunità. Durkheim non interpreta però la sua applicazione in modo autoritario, ma ne coglie le potenzialità sottese alla collaborazione spontanea e alla coesione tra gli esseri umani. Scritti rispettivamente nel 1897 e nel 1902-1903, Il suicidio e L'educazione morale sono due testi fondamentali, tra i più rappresentativi della metodologia di ricerca e del pensiero di Durkheim.