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Che cosa definisce un'icona nel design? Quando nasce, e per mano di chi? Che differenza c'è tra icona e archetipo? E tra icona e tormentone? Si può prevedere che un oggetto diventerà un'icona? E come può un prodotto perdere il suo valore iconico? Partendo dall'evocazione di una memoria intima, privata, l'autrice ripercorre le storie di due famiglie determinanti nell'evoluzione storica del design e delle sue icone. Chiara Alessi, infatti, è cresciuta circondata da oggetti di design, a pochi passi dalle fabbriche dei suoi bisnonni: Alfonso Bialetti, inventore della moka, e Giovanni Alessi Anghini, fondatore dell'omonima centenaria azienda di casalinghi. Amici, concorrenti e consuoceri, Bialetti e Alessi possono essere considerati i nonni delle icone, e forse, in un certo senso, anche i padri nobili di un'importante fetta della produzione di cultura materiale. Dopo di loro molti designer hanno arricchito la storia del disegno industriale di oggetti di culto: la Fiat 500 disegnata da Giacosa, la lampada Falkland di Munari, la libreria Carlton di Sottsass, lo spremiagrumi di Starck... Se è facile rintracciare pezzi iconici nei cataloghi del passato, appare sempre più complesso individuarne alcuni tra la produzione contemporanea. Ma non siamo noi a non essere più in grado di progettare icone di design, ci dice Chiara Alessi. Attraverso un'attenta analisi, e allargando la questione all'ambito della moda e della musica, individua nei cambiamenti endemici del momento contemporaneo il nodo del problema: il cambio di paradigma che ci troviamo a vivere impone la ricerca di nuovi strumenti di lettura, più adeguati, capaci non solo di fornirci una nuova prospettiva sulla realtà ma, soprattutto, di aiutarci a comprenderla.