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Ventuno persone che hanno visto la loro vita o quella di coloro che amano travolta dalla malattia. Ventuno racconti autobiografici che narrano con voci e sensibilità diverse il dolore, la sofferenza, la paura, ma anche il desiderio di riscatto, il coraggio, la voglia di dimostrare a se stessi e agli altri di potercela fare. La malattia è un evento che segna un prima e un dopo. Da qui in poi, lo sappiamo, niente sarà più lo stesso. A trasformarsi non è solo il corpo, infatti: il malato è costretto a cambiare abitudini, priorità e stile di vita, con il rischio costante di smarrire la propria identità. Come dice Umberto Galimberti nella sua prefazione, se mi ammalo, "io che prima vivevo per il mondo mi trovo improvvisamente a vivere per il mio corpo, mentre le cose del mondo a poco a poco svaniscono avvolte in una penombra che ogni giorno della malattia rende sempre più buia". Eppure, proprio quando le ombre si allungano, qualcosa succede dentro di noi: troviamo la forza di aggrapparci alla nostra umanità e a quella delle persone che ci circondano. Condividere ciò che sentiamo e viviamo è d'altra parte l'essenza dell'essere umani.