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Quando ci si trova di fronte alla malattia si perde facilmente lucidità, per tutte le emozioni, paure e domande che a questo punto si aprono. La mente infatti si considera il referente principale di valutazione per tutto ciò che ci accade a livello fisico, anche se in realtà, dei 4 miliardi di byte di informazioni che il nostro cervello elabora ogni secondo, è cosciente di soli 2 mila. L'inevitabile conseguenza di ciò è che finisca per definire come "errato", e quindi "malattia", tutto quello che non è in grado di capire. È solo quando guardiamo alla malattia dal punto di vista del corpo che tutto quanto succede a livello fisico può invece ritrovare una sua collocazione logica e naturale.