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Com'è avvenuto il passaggio dalla sibilla antica a quella medievale? Perché questa profetessa è divenuta col tempo una demoniaca maga seduttrice contornata da fate-ancelle? Perché la sua figura contiene due immagini di donna, la seduttrice e la salvatrice? Come si è trasmesso il modello femminile sotteso alla sibilla e che relazioni ha col mondo in cui vive ancora oggi, grazie alla recente "riscoperta" del mito sibillino? E ancora: cosa ne hanno pensato i pastori dei sibillini, i letterati, gli artisti, gli studiosi d'Italia e d'Europa dal XIV al XX secolo? Chi sono questi personaggi e perché sono stati attratti dal mito sibillino? A tutti questi interrogativi risponde questo saggio dell'antropologa culturale Maria Luciana Buseghin, arricchito dalle finestre etimologiche di Giancarlo Gaggiotti che aiutano a capire, grazie all'analisi linguistica, le vicende lontane e vicine di questa complessa figura, protagonista al femminile del mondo magico mediterraneo.