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La scuola italiana è da anni prigioniera di un circolo vizioso: il susseguirsi incessante di riforme che incidono su tutto, men che sulla formazione degli studenti. Il concetto di cultura, libero da etichettature e costrizioni, deve tornare ad essere protagonista sui banchi di scuola. La strada non può che essere l'abolizione del valore legale del titolo di studio. Lo Stato, attribuendo efficacia abilitativa a diplomi e lauree, monopolizza l'istruzione e rilascia "pezzi di carta" dal valore pratico immenso, ma dal valore culturale nullo. La scuola della libertà è la scuola libera, meritocratica e competitiva. Nel libro è prospettata una riforma del sistema scolastico ispirata a siffatti valori, storica battaglia liberale di Luigi Einaudi e Salvatore Valitutti. Abolire il valore legale del titolo di studio comporta le ulteriori riforme di esami scolastici, concorsi pubblici e ordini professionali. Liberare la cultura è il presupposto per una gioventù più carismatica e meno uniforme.