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Questo terzo volume de "Il corpo solitario" è il seguito di quelli usciti, con lo stesso titolo, nel 2011 e nel 2017, sempre per le Edizioni Rubbettino, e segna la conclusione della ricerca più che decennale dell'autore su questa tematica. I tre volumi risultano la rassegna, nel mondo, più completa ed esaustiva sull'autoritratto fotografico, con artisti di tutti i Paesi, compresi tra gli anni settanta e i nostri giorni, che sono maestri affermati o giovani agli inizi, comunque tutti "artisti", sebbene di differenti livelli. In questo studio poderoso vengono presi in considerazione solo autoscatti di artisti, escludendo l'odierno fenomeno del selfie che attiene alla sociologia e non all'estetica. Attraverso la ricerca della propria identità, con il travestimento, con la narrazione, la sperimentazione, la denuncia, gli artisti pongono problemi profondi che sono psicologici ed estetici, sociali e politici. Ogni autore è presente con alcune immagini e un breve commenti critico. Il corpo viene definito "solitario" proprio perché l'opera è realizzata in solitudine: l'artista si autoscatto da solo al massimo con l'ausilio di un amico che preme il pulsante della macchina fotografica. Il corpo "solitario", inoltre, si impone nella società massificata come testimonianza di malessere ma anche come possibilità di liberazione e di salvezza.