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La "Scelta di poesie nell'incendio del Vesuvio" è un'antologia di liriche sull'eruzione vesuviana del 1631. Pubblicata a Roma pochi mesi dopo l'evento disastroso, essa mira a inquadrare la catastrofe nell'ottica di una punizione divina, di cui la Chiesa si pone come unica mediatrice. La silloge, dedicata al cardinale Antonio Barberino, è composta da 78 poesie liriche (di cui 24 componimenti in latino), e raccoglie 32 poeti. Tra questi risaltano i più celebri letterati del barocco meridionale: Antonio Bruni, Giambattista Basile, Andrea Santa Maria. Il volume, curato dal cardinale Urbano Giorgi, rappresenta l'importante testimonianza di una tipologia di poesia che caratterizzerà l'intero XVII secolo: la lirica delle catastrofi. Questa particolare letteratura, che sarà tra i prodotti editoriali maggiormente richiesti dalle stamperie italiane, trova nel 1632 e nell'eruzione del Vesuvio il suo riconosciuto punto di inizio.