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Si stima che ogni anno, dall'Europa, fuggano verso gli States circa 100.000 cervelli. Secondo un recente studio del CNR, l'Italia è al quarto posto dopo Regno Unito, Francia e Germania. Tuttavia, mentre i maggiori paesi europei costituiscono anche un polo d'attrazione per i migliori talenti stranieri, l'Italia registra un flusso di brain drain decisamente negativo. I giovani soprattutto preferiscono emigrare in luoghi dove le loro idee e competenze vengono valorizzate in base a criteri meritocratici, dove la creatività viene stimolata perché considerata una risorsa importante per la crescita, non solo economica, del sistema paese. La cultura del merito è oggi, in Italia, al centro del dibattito nel mondo intellettuale e politico. Questo saggio cerca di analizzare le dinamiche che finora non hanno consentito a molte delle migliori energie nazionali di spiccare il volo, offrendo nel contempo degli spunti di riflessione per uscire dalla situazione di sostanziale empasse in cui l'Italia si trova.