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L'accoglienza favorevole che è stata riservata al libro "Per salvare la democrazia in Italia" (Rubbettino, 2019) non ha impedito a qualche lettore, particolarmente esigente, di sollevare obiezioni su alcuni passaggi inseriti nella Parte quinta del libro contenente le proposte per migliorare il funzionamento del nostro sistema democratico. Si è pertanto pensato di approfittare del periodo di domicilio coatto, imposto dalla pandemia, per scrivere questo nuovo libro il cui primo obiettivo è sia chiarire, rendendoli più comprensibili, i passi sui quali sono sorte le perplessità, sia esporre in modo più semplice le tesi dell'autore sulle soluzioni innovative da introdurre, cominciando con la descrizione del suo percorso intellettuale e professionale e terminando con una proposta, parimenti innovativa, su come cambiare il modo di far politica in Italia. Il secondo obiettivo è rendere edotti i lettori dell'enorme impatto esercitato dalla normativa europea sull'ordinamento giuridico italiano. Anche se l'applicazione delle norme comunitarie, nel corso degli ultimi quarant'anni, ha interamente cambiato il quadro giuridico-economico nel quale gli italiani operano, la stragrande maggioranza di essi non se n'è resa conto e non ne ha percepito né la vastità, né la profondità. L'ulteriore auspicio è pertanto che questo libro possa contribuire a diffondere la conoscenza delle problematiche europee all'interno del nostro Paese.