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Le analisi più recenti della criminalità organizzata hanno evidenziato profonde trasformazioni nelle organizzazioni criminali, in sintonia con i processi di globalizzazione e di sviluppo tecnologico. Rimangono spesso sullo sfondo, tuttavia, l'individuazione concreta e la portata di tali "innovazioni", di come esse influiscono sui tradizionali assetti organizzativi e sulla formazione di nuovi gruppi criminali. Le scienze sociali e l'azione di contrasto alla criminalità si trovano, dunque, di fronte al compito di individuare le nuove modalità di "fare impresa" da parte delle organizzazioni criminali. Ciò è sempre più urgente, al fine di rendere visibili i mutamenti concreti con cui le organizzazioni criminali rafforzano la loro presenza nelle tradizionali zone d'insediamento e in quelle di nuova espansione, sfruttando le opportunità offerte dai mercati e dalle nuove tecnologie. Questo libro intende contribuire a fare luce su questi temi, analizzando il complesso delle nuove caratteristiche che rendono la criminalità "impresa", attraverso l'utilizzo di nuovo know-how e l'investimento di capitali verso aree innovative e ad alto contenuto tecnologico. Si farà dunque riferimento ai contributi delle scienze sociali che più si muovono nella direzione della valorizzazione dello spessore pluridisciplinare delle analisi e che consentono di sviluppare la multidimensionalità delle politiche pubbliche. Da ciò dipende, per molti versi, la maggiore incisività dell'azione di contrasto e un approccio proattivo di policy che sia capace non solo di agire ex-post, ma anche di anticipare i nuovi trend criminali.