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La Fondazione Di Vagno, "pietra d'inciampo" della cultura politica di sinistra, ha l'ambizione di rappresentare un riferimento per la Memoria del Socialismo non solo pugliese: luogo di approfondimento laico e plurale delle idee, isola di passione politica e perdurante auspicio per il ritorno al Socialismo come uno dei pensieri più alti della storia recente. Nel libro si racconta in particolare della sua Biblioteca e Archivio storico, assieme al Premio di ricerca concepito come il vero Monumento a Giuseppe Di Vagno, ucciso dai fascisti nel 1921 a Mola di Bari, e le vicissitudini già a partire dal 1922. Anche se per la Fondazione [...] non sono state rose e fiori, come nel libro si narra: giacché tutto [...] parla di scommesse sentimentali e ideali, progetti di cambiamento e di rigenerazione etico-politica [...] della fatica di trovare le strade della speranza [...] in un mondo migliore nella tessitura quotidiana delle questioni amministrative, dei rapporti interpersonali, delle piccole beghe locali.