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L'uomo di Descartes non è creatore di valori, egli conserva il senso dell'adorazione, della sottomissione all'esteriorità dell'Essere; la sua ultima parola sarà l'amore. La metafisica gli permetterà pure di ritrovare, senza illusioni e con la ragione, l'emozione della sua ammirazione perduta, e, mediante la dottrina della veracità divina, sostituirà, all'immagine desolante e liberatrice di uno spazio senza qualità, l'idea di un Dio che, se non ha fatto per noi il mondo, sembra tuttavia parlare, come nel giardino della Genesi, a un uomo che non avrebbe avuto infanzia. Ciò non toglie che l'essere dell'uomo, essendo quello di una coscienza, non è in sé che negatività e si comprende perché è a causa dell'uomo che nessun sistema fu possibile.