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Una storia d'Italia all'incontrario, come le carte geografiche dei Musei Vaticani, con il Sud per una volta al di sopra del Nord. Raccontata attraverso i diari e i resoconti dei viaggiatori che hanno attraversato la Locride, dove - come scrisse Plinio - ha inizio l'Italia. Una frangia estrema della Penisola, oscura forse ai suoi stessi abitanti. Un territorio da cui provengono i maggiori tesori della Magna Grecia, patria del grande legislatore Zaleuco e culla del monachesimo bizantino. Ma anche luogo di sottosviluppo e povertà atavici, dove l'arretratezza alimenta la 'ndrangheta. A chi vuol comprendere vengono in soccorso gli stranieri dei grand tour, e non solo, approdati sulla costa fonica compresa tra Capo Bruzzano e Punta Stilo. Nelle loro pagine si riconoscono vizi e virtù di questa parte di Calabria, rimasti simili nei secoli. Valgono le parole di Guido Piovene: «Nessuna parte della Calabria è più bella di questa, del tutto sconosciuta ai più».