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Il volume propone una ricostruzione della genesi de "I viceré" (1894), capolavoro di Federico De Roberto, attraverso una corposa selezione di missive, edite e inedite, tratte dall'epistolario dello scrittore. Il romanzo derobertiano ebbe una gestazione accidentata, segnata da ripensamenti e massicce riscritture, di cui resta traccia sia nelle lettere che De Roberto inviò ai suoi corrispondenti sia in quelle ricevute. Tra i nomi ricorrenti di questo corpus si possono ricordare quelli dell'editore Carlo Chiesa, della Libreria Editrice Galli, che pubblicò l'opera, dell'amico fraterno e confidente Ferdinando Di Giorgi, dei maestri Luigi Capuana e Giovanni Verga. L'Introduzione offre, inoltre, una dettagliata ricostruzione della febbrile e instancabile attività derobertiana di quegli anni, delle sue amicizie e relazioni intellettuali.