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L'esigenza di un'efficace attività di intelligence economica in grado di sostenere i processi decisionali pubblici e privati è stata avvertita da tutti i grandi Stati, che si sono dotati di un apparato di intelligence economica a sostegno delle politiche economiche, tecnologiche e monetarie che devono svolgere. Il ciclo dei rapporti Stato-Mercato, che aveva visto la parziale supremazia del secondo, si sta progressivamente rovesciando. Il paese che più di ogni altro si è interessato allo sviluppo della nuova disciplina è stato la Francia. Il merito principale della ricerca che presentiamo consiste nel tentativo di adattare l'esperienza francese alle particolari condizioni istituzionali e anche culturali dell'Italia. Si tratta di un contributo importante. È necessario che si sviluppi una riflessione sul come adeguare i nostri ordinamenti all'esigenza di una competizione globale, che non è più, o almeno non solo, fra le grandi imprese, ma fra gli Stati.