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Tra i forestali c'è una diffusa consapevolezza che la teoria della selvicoltura sistemica e, soprattutto, la cultura del post positivismo logico abbiano dato luogo a un'importante revisione della concezione che l'uomo ha del bosco e dei rapporti che a esso lo legano. Ciò incrina le tradizionali idee dell'approccio scientifico e culturale al bosco. Il problema appare in tutta evidenza qualora gli assiomi della selvicoltura classica siano posti a confronto con quelli della teoria della selvicoltura sistemica e con il connesso principio etico dei diritti del bosco. Attualmente la "questione forestale" è caratterizzata da tale dicotomia. Da qui l'importanza di comprendere la filosofia che sta alla base della teoria. Non è possibile accettare la selvicoltura sistemica senza una puntuale riflessione di natura filosofica, etica e culturale delle ipotesi e dei presupposti che la sostengono. Questo nuovo modo di pensare e di guardare al bosco inevitabilmente sconvolge i vecchi riferimenti selvicolturali, assestamentali e, più in generale, gestionali.