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Contro il fascismo che dilaga in Italia negli anni immediatamente successivi alla marcia su Roma del 1922, un gruppo di giovani studiosi meridionali letterati, storici, giuristi, economisti - fa sentire la sua tenue, ma ferma e coraggiosa, voce attraverso la rivista "Il Saggiatore", impegnata a diffondere messaggi di libertà, democrazia e giustizia, con lo sguardo rivolto all'Europa nella speranza di una dittatura transitoria. Il primo numero è stampato a Napoli nelle ultime settimane del 1924. Usciranno solo sei fascicoli, perché nel giugno 1925 la censura imporrà il silenzio. Il volume ricostruisce la nascita de "Il Saggiatore" e ripercorre l'azione di questi "ardimentosi" che, per alcuni mesi, seppero offrire ai lettori un periodico elevato nei contenuti, alimentato dagli ideali, dai programmi e dall'azione vigorosa di Giovanni Amendola - strettamente legato a Gherardo Marone direttore de "Il Saggiatore" e al padre Benedetto - la cui figura si staglia limpida e autorevole sino al martirio.