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La malaria rappresenta, in definitiva, il sottile filo conduttore che permette di ricostruire, attraverso il suo andamento, la storia del proletariato e sottoproletariato italiano tra Ottocento e Novecento, che è storia di lotte, di sofferenze, di morte e di un diverso destino. Le mondine del Nord - che con i loro canti esprimevano una vibrata protesta verso i padroni e che godevano, in virtù delle loro battaglie, di condizioni assistenziali decenti - e i braccianti del Sud - che nella stessa epoca morivano per malattie e stenti, in assenza di qualsivoglia forma di assistenza - rappresentano le due facce di una stessa medaglia. E testimoniano di un Paese che è cresciuto in maniera asimmetrica. Il libro rappresenta, inoltre, un doveroso tributo a personalità di alto profilo umano, culturale e professionale, che, disinteressatamente, hanno speso la loro vita per fornire aiuto e garantire assistenza in un periodo non facile, supplendo spesso a un "vulnus" istituzionale.