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Il viaggio a piedi di Arthur John Strutt, che ebbe inizio al mattino del 30 aprile 1838, non pretende di essere un'opera letteraria. È più semplicemente una raccolta di lettere indirizzate dall'autore alla madre, al padre e alla sorella. Lettere scritte, spesso, prima di andare a letto, dopo giornate di marce faticose; lettere-diario che avevano unicamente l'obiettivo di fissare le impressioni raccolte dal pittore nel corso del viaggio fra terre e popolazioni del sud, allora poco visitate da stranieri a causa dei disagi e dei pericoli che un'esplorazione del genere comportava. Strutt è un puro visivo, senza preoccupazioni scientifiche, sociali, politiche. Lo interessano il paesaggio e i costumi popolari in quanto sono linee e colori, singolarità di forme e di atteggiamenti. Anche in lui l'ossessione dell'avventura brigantesca è continua. Per il pittore la Calabria è una delle mete più desiderate, più sognate. L'album dei disegni è in attesa della Calabria. È qui la mecca dell'artista. La perfetta aderenza alle persone e alle cose rende prezioso il libro di questo ventenne, assetato di vita e di arte.