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Nel 1950 a Badolato si campa di terra e si muore di fame. La vita nel piccolo centro della costa ionica calabrese scorre tra la fatica sui campi del barone e l'impegno nelle lotte contadine organizzate dalla locale sezione del Pci. Tra i pochi sogni accarezzati c'è quello della strada per la montagna: una strada vera al posto dell'antica mulattiera che si arrampica lungo i fianchi della collina di Giambartolo se il veto di chi non vuole fastidi sulle proprie terre non obbligasse il vecchio sogno a restare tale. Il 13 ottobre duecento lavoratori, con pale e picconi, cominciano a rovesciare le cose. Tre mesi dopo un carro trainato da una coppia di buoi percorre due chilometri di curve in salita strappati alla collina a forza di braccia e al prezzo di arresti, denunce e occupazione militare del paese "rovesciato". In bilico tra storia e fantasia, "Arrovescio" narra la lunga battaglia collettiva di Badolato in una cronaca a più voci in cui si mescolano speranza, dolore e rabbia.