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Quando oggi si parla di Genius Loci si ignora, generalmente, il significato originario di questa strana e affascinante locuzione. Essa viene per lo più usata da architetti e, in particolare architetti paesaggisti, come una metafora, per definire l'identità di un luogo, sia esso urbano o extraurbano. Rare sono le sue tracce in opere letterarie o in saggi estetici e filosofici. Tutto questo non scioglie l'enigma su quale sia, in effetti, il significato originario di Genius Loci. E, soprattutto, resta il dubbio se il Genius Loci, che rappresentava originariamente una divinità, possa ancora trovare un posto nella nostra società desacralizzata. A queste domande offre una risposta questo libro, che torna indietro nel tempo, alla ricerca delle origini della divinità perduta, viaggia lentamente, attraverso letteratura, architettura e filosofia, per capire quale filo rosso leghi tutti coloro che hanno testimoniato, nelle varie epoche, la persistenza segreta di quella divinità, e ci porta finalmente al suo disvelamento.