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Il confronto di Antonio Rosmini (1797-1855) con Kant e gli idealisti tedeschi sta senza dubbi al centro della domanda dell'attualità e rilevanza del suo pensiero per la discussione filosofica. Eppure l'interpretazione di questo confronto doveva subire sin dai tempi di Rosmini stesso dei caratteristici pregiudizi e limiti ermeneutici. Mentre si possono distinguere tre paradigmi storici di interpretazione, questo volume cerca di iniziare una nuova, "quarta fase" in quanto affronta il problema per la prima volta mediante un dialogo vivo tra le due culture filosofiche interessate, quella italiana e quella tedesca, realizzando così il programma rosminiano di "costruire ponti" tra le varie tradizioni del pensiero europeo. In quanto inizio e non risultato di questa nuova fase, i contributi rispecchiano le varie posizioni che attualmente vengono sostenute, differenziando metodologicamente tra l'analisi filologico-esegetica dei testi di Rosmini, la valutazione critica della sua ricezione di Kant e degli idealisti e della rilevanza di questo confronto per il pensiero contemporaneo.