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Abolire le Province, o moltiplicarle? Il tema delle riforme istituzionali e "federali" è ormai patrimonio condiviso di tutte le forze politiche. Intanto il numero delle Province aumenta senza freni, insieme con il corrispondente incremento dei costi di gestione, burocratici e politici. Ma in un sistema in cui già si sovrappongono innumerevoli livelli di governo e di amministrazione, le Province hanno veramente ragione di esistere? Rispetto alle ridottissime competenze di cui sono titolari - talvolta cosi minute ed evanescenti da risultare pressoché invisibili all'opinione pubblica - la presenza delle Province comporta spese assolutamente sproporzionate, che il contribuente è costretto a sopportare in nome di una pretesa "vicinanza" alle esigenze del territorio. C'è una contraddizione di base tra ciò che le Province sembrano e quello che invece sono: "il caso delle Province", afferma Gianfranco Fabi nella prefazione, "è drammaticamente emblematico di una filosofia di fondo di uno Stato che è ormai incapace di una significativa progettualità istituzionale (se si eccettua quella di alimentare strutture la cui finalità essenziale è quella di distribuire posti e garantire consensi)". Questo libro effettua l'analisi del ruolo ricoperto dalle Province, sia sotto il profilo storico sia nel diritto vigente, sempre compiendo un'attenta ricognizione del relativo sviluppo dei costi.