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Seguendo un doppio binario analitico, il volume si propone il compito "ambizioso", "smisurato", "smodato", "excessivo" - eppure classico nel pensiero novecentesco - di sviluppare un confronto tra due filosofie in apparenza speculari: quella di Nietzsche e quella di Dostoevskij. Attraverso una trattazione puntuale, che offre al lettore il quadro completo dei riferimenti presenti nell'intero corpus dell'opera nietzscheana, il testo espone, in prima istanza, una ricostruzione e una ricognizione storiografica dell'argomento, accompagnata da un bilancio critico-analitico delle maggiori prospettive teoriche (Mann, Camus, Heidegger, Sestov, Schubart, Miller) sviluppatesi in dialogo con esso. Di seguito il volume investiga, in modo genealogico, la sintassi costitutiva dei maggiori lemmi concettuali della filosofia del pensatore tedesco, proponendone una reinterpretazione originale. Infine, mediante la lettura "combinatoria" dei testi del filosofo dello Zarathustm e quelli dello scrittore russo, si giunge a una riformulazione radicale degli esiti filosofici del pensiero dell'ultimo Nietzsche.