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Usciti a Napoli nel 1881 - un anno dopo le novelle di Vita dei campi e nello stesso anno dei Malavoglia -, i Racconti calabresi danno veste narrativa alla cultura e all'anima calabrese di fine Ottocento, con una fluidità di scrittura e un'affabulazione coinvolgente, unitamente alla varietà delle soluzioni strutturali escogitate per tenere alta la tensione del racconto. Benedetto Croce scrisse che Nicola Misasi "narrava bene, con quella particolarità ed evidenza che nasce dall'adesione dell'anima alle cose narrate". E le storie calabresi di questo volume sono fortemente impregnate di partecipazione da parte dell'autore allo svolgersi di vicende che evidenziano sentimenti, simboli e comportamenti della sua terra, al modo di essere della gente di Calabria.