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"Ancora oggi, a quasi sessant'anni dalla sconfitta del fascismo, il razzismo rimane il rimosso o nel migliore dei casi il meno studiato dei caratteri originali dello stesso "fenomeno fascismo", per il semplice fatto che, secondo un luogo comune acriticamente accettato, quest'aspetto e la relativa persecuzione antiebraica del nostro Paese sarebbero stati diversi dalla "soluzione finale" attuata dal nazismo. Una visione questa che non tiene nella dovuta considerazione storica i tratti della cultura italiana post-unitaria, nella quale il pregiudizio antisemita fu alimentato tra le masse popolari dal magistero della Chiesa cattolica e ai livelli alti di conoscenza dagli studiosi delle scienze sociali e mediche." (Luigi Parente)