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La nascita dell'estetica come disciplina filosofica (1750) ha finito per espropriare la bellezza della sua identità originaria limitandone la capacità di interagire con altri saperi. Una rivoluzione con precise rifrangenze nei più diversi ambiti: dalla filosofia alla musica, dalla letteratura alle arti figurative. Su questi problemi ha voluto riflettere il festival di filosofia, "Il Giardino dell'Estetica", attraverso un florilegio di lezioni affidate a studiosi provenienti da diverse aree disciplinari. La conclusione del percorso ha portato ad una verità inequivocabile: nella ricerca attuale sulla bellezza occorre seguire percorsi non sempre rigidamente finalizzati, infilarsi in molti dei sentieri che si dipartono dalla realtà procedendo erraticamente.