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Dal 1901 al 1913 ben 572.000 lavoratori e disoccupati calabresi emigrarono. Fra questi tanti quadri politici e sindacali che avrebbero potuto dare un grande impulso alle lotte sociali e civili della Calabria di quegli anni. Lontani dalla patria, essi profusero il loro impegno politico e la loro carica sovversiva nei lidi dove - animati da grandi speranze - approdarono. Qui si raccontano alcune storie di singole persone, di gruppi, di intere comunità trapiantate e si abbozza il quadro esistenziale entro cui alcune di tali comunità vissero e operarono in vista della loro emancipazione materiale e del loro riscatto morale.