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Nei modelli economici post-industriali la cultura è vissuta come una risorsa primaria di sviluppo, un elemento centrale della catena del valore privato e sociale. In questa prospettiva il valore delle attività culturali non è stimato soltanto in base al fatturato che sa produrre, sempre più rilevante man mano che i nuovi modelli di produzione e di consumo immateriale e identitario sì affermano, ma soprattutto per le nuove opportunità che sa aprire nel sistema delle interdipendenze sociali e produttive.