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Nella Como a cavallo fra Otto e Novecento, il giovanissimo Achille Grandi diede vita, in polemica col massimalismo socialista, alle prime forme di sindacalismo bianco, incontrando scarsa comprensione, sfociata in avversione, presso le autorità vescovili, più propense al compromesso con la borghesia radicale locale. Rivendicando il diritto dei cattolici alla autonomia, Grandi venne così a scontrarsi su tre fronti: il padronale, il massimalismo di sinistra e l'autoritarismo clericale. Avendo troppo anticipato i tempi del risveglio cattolico democratico, fu costretto ad abbandonare Como per la più ospitale comunità cattolica brianzola.