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Oltre che abili strateghi, Filippo II e suo figlio Alessandro Magno si presentano nelle vesti di abili diplomatici, attenti in ogni occasione a tutelare la loro immagine in funzione degli interessi immediati e contro le accuse, che soprattutto ad Atene trovano origine. La consulenza e il sostegno di valenti intellettuali, forgiati per lo più proprio alla scuola ateniese, permette loro di lanciare ai referenti di turno i messaggi via via più efficaci sull'immaginario collettivo: trasformati in slogan, essi inoculano la persuasione e conquistano il consenso.