Tab Article
Sul finire degli anni Cinquanta, in uno spicchio di Salento dove "li carusi" portano i pantaloni corti anche d'inverno e le gonne delle "caruse" arrivano rigorosamente sotto il ginocchio, il mese di giugno ha in sé qualcosa d'imprevedibile e di rituale al tempo stesso: è in quel periodo che la gente si rintana in casa aspettando l'arrivo dei suonatori, chiamati a officiare l'esorcismo della danza, unico mezzo per liberare le tarantate, le braccianti pizzicate dal ragno durante il lavoro nei campi. Una di quelle tarantate è la madre della Felicia, e tarantata diventerà la Felicia stessa quando il primo amore per un giovane bellissimo e irraggiungibile ("lu principe") la getterà in quello stato di prostrazione che solo San Paolo e l'acqua miracolosa del suo pozzo a Galatina possono guarire. I tempi però stanno cambiando: la Chiesa non tollera più l'esorcismo coreutico, cromatico e melodico e cerca di sradicare l'universo simbolico del tarantismo. Sola con il suo amore negato, pazza, scandalosa, troppo innamorata di una libertà proibita, la Felicia diventerà una di quelle donne che la scienza comincia a guardare solo come oggetto di interesse psichiatrico, senza capire né poter trovare un antidoto al veleno che scorre nelle loro vite.