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Itamar Koler è un giovane violinista, cresciuto a Gerusalemme, che aspira a diventare regista cinematografico. Dopo un soggiorno negli USA, è rientrato da qualche tempo in patria e si è stabilito a Ramat Gan. Qui dedica tutte le sue energie alla ricerca di un produttore per il suo primo film, del quale ha scritto la sceneggiatura e in cui crede fermamente. Si tratta della storia di un cantante d'opera israeliano, morto anni prima, e da lui conosciuto di persona, Shaul Melamed, figura carismatica e fuori dai consueti schemi cari agli intellettuali israeliani. Shaul riteneva, infatti, che lo Stato di Israele, di fronte ai continui attacchi palestinesi, avesse tutto il diritto e il dovere di difendersi. Ma è proprio questa posizione politicamente scorretta a far storcere il naso a chi dovrebbe finanziare l'opera. Nella ricerca di un finanziatore, Itamar ritrova le contraddizioni e le fragilità dell'ambiente culturale israeliano in cui navigano a vista personaggi dalla dubbia professionalità ed esilaranti artisti pronti a tutto, ciascuno con la propria personalissima visione del destino della Terra promessa. Itamar K. è la critica acuta e ironica di un mondo culturale contraddittorio, compiuta dall'autore più improbabile.