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Lucrezia Malpigli, una giovane bellissima, cresciuta tra Lucca e Ferrara, circondata dai piaceri del lusso e della raffinatezza, viene data in sposa a un uomo del quale non è innamorata: Lelio Buonvisi. Presto però lo tradisce con un uomo che conosce fin dall'infanzia, Massimiliano Arnolfini, suo coetaneo e troppo meno nobile di Lelio. I due amanti sono legati da una passione indomabile che li indurrà all'assassinio di Lelio. Il processo contro Lucrezia, Arnolfini e i sicari, con grande spreco di interrogatori, torture e delazioni, porterà Lucrezia in convento, dove rimarrà fino alla morte. Con mano sicura, Silvana Bedodi ci guida nei meandri di un'anima lacerata non dal dubbio (non c'è mai in Lucrezia pentimento) ma dalla rabbia di avere perduto la vita in nome del decoro (il denaro) e delle norme coercitive di una società ipocrita.